Dunlop FX 500 Tour

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In campo – I pro

La FX 500 Tour trasmette sin dai primi scambi una ottima sensazione di maneggevolezza e mobilità. La racchetta si muove e si manovra veramente con grande piacere consentendo una gestione dell’attrezzo in ogni fase di gioco.
Come detto non siamo alle prese con una racchetta profilata o un ibrida tendente al profilato, quanto in presenza di una classica dallo stile moderno.

La palla esce piuttosto facile, con un ottimo equilibrio ma senza la sensazione di avere in mano un cannone in grado di trasferire una potenza di palla mostruosa. Il suono prodotto al contatto con la sfera è piuttosto delicato e all’impatto la sensazione generale è piacevole permettendo di trasmettere un buon feeling al giocatore.
La potenza è progressiva, intermedia e serve tecnica per portare la racchetta alla massima velocità. L’inerzia non particolarmente elevata consente di giocare di mano, veloce, decontratti ma senza avvalersi dell’effetto martello che alcuni potrebbero aspettarsi da una racchetta denominata Tour.

La presa delle rotazioni in top è discreta ma la FX 500 Tour non è un telaio che ama essere strapazzato o destinato in maniera prevalente al colpitore da fondo alla ricerca di top-spin estremi e traiettorie molto alte sulla rete.
Molto buona la resa sul back che si può giocare in tutte le varianti con una resa di alto livello e con buona sicurezza anche se il meglio lo dà nelle giocate spinte e non di appoggio.

Il controllo, elemento imprescindibile per un telaio agonistico, è sempre su livelli alti e non tradisce mai in ogni situazione di gioco come era lecito attendersi da un profilo di testa 21mm e di base cuore da 22mm.

La resa migliore nelle giocate da fondo si ottiene sicuramente con colpi giocati con braccio sciolto e veloce e con una copertura di palla moderata, caratteristiche che si addicono al giocatore tecnico dallo stile classico, di attacco e vario.

Ottima sotto rete nei colpi al volo, negli smash e nelle “pennellate” dove si può far valere la mobilità generale e la gestibilità su ogni giocata anche se la rigidezza del fusto si avverte e la sensibilità non è quella di un telaio di tipo classico e flessibile.

Al servizio buona la prima “cannonball” piatta e le giocate slice, mentre il kick necessità di una spinta di gambe e schiena non indifferenti per garantire una buona traiettoria arcuata ed un rimbalzo sostanzioso.

In ogni caso sempre meglio giocare con braccio veloce per ottenere il meglio da questo telaio che non ama essere portato a velocità medio basse con colpi di rimessa e appoggio.

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