StringLab Top One

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In campo – I contro

Come per la maggior parte dei multifilamenti, anche per la Top One l’attitudine alla generazione di rotazioni non è propriamente un cavallo di battaglia. L’accesso alle rotazioni non è immediato ma, con buon braccio e movimenti decisi, nemmeno proibitivo. Ovviamente i risultati ottenuti difficilmente saranno paragonabili a quelli derivati dall’utilizzo di un monofilamento.

Come anticipato nel capitolo precedente, la tenuta di tensione si attesta su livelli altissimi. Detto questo, il “rischio” di rottura meccanica della corda è piuttosto elevato rispetto a un mono. I multi infatti tendono a deteriorarsi abbastanza velocemente a causa dell’attrito generato dallo sfregamento delle verticali sulle orizzontali.

Altro aspetto “negativo” che accomuna la Top One alla maggior parte dei multi è lo spostamento delle corde. Rispetto ai mono infatti, i multifilamenti tendono a spostarsi maggiormente e a non tornare nella posizione originaria. Non si tratta di un vero e proprio problema ma questo comportamento non è ben tollerato da buona parte di tennisti.

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