Wilson Baiardo Lite

Wilson Baiardo Lite

Wilson Baiardo Lite nasce come progetto coraggioso, affiancare al “mostro sacro” di casa (la Classic), questa “piccola” L, per completare ed arricchire l’offerta rivolta agli stringers di tutto il mondo, riuscendo a proporre un prodotto di qualità elevata e professionale ad un prezzo più “dolce” capace di fare breccia basandosi su doti comunque da macchina di alto livello.

Primo impatto: la fase iniziale, normale e comune, è quella di raffrontarla alla sorella più grande e costosa.
Gli ingombri del corpo macchina per la parte superiore sono i medesimi, la scocca è sostanzialmente la stessa come pure le plastiche, il piatto e pure il sistema di fissaggio della racchetta, mentre le differenze più apprezzabili si concentrano nella parte bassa della struttura.
Il piede ed il piedistallo, regolabile in altezza ed in modo manuale, è più leggero e meno massiccio della sorella maggiore, garantendo però una maggiore trasportabilità e semplicità in fase di assemblaggio e smontaggio a scapito, come ovvio, di una minore stabilità generale.

Esteticamente le due Wilson Baiardo molto simili ma le differenze ad un’occhiata attenta, ovviamente ci sono.

Wilson Baiardo Lite Dati

Abituati al modello classico gli elementi che si notano maggiormente sono:

  • la mancanza del B.E.S.T. (sistema di inclinazione elettromeccanico della macchina)
  • nuove pinze, più leggere, di colore nero e a 5 denti
  • sistema di trazione con blocchi di trazione a 500 grammi (anziché 0.1kg)
  • settaggio nodo 10%
  • prestretch attivabile 5-10%
  • nuovo sistema si serraggio delle basi delle pinze con dispositivo rotante “a manopola”
  • torri mobili con sistema a doppia posizione
  • verso definito testa-manico per la disposizione della racchetta.

Sicuramente gli automatismi che si utilizzano sulla versione “classica” debbono essere leggermente modificati in funzione a queste differenze ma possiamo assicurare che si tratta di una fase di durata molto limitata e che è comune ad ogni cambio di incordatrice. Lavorando sulla versione Lite la macchina diventa rapidamente una vera e propria piacevole scoperta…

Il  famoso sistema B.E.S.T. non è presente, tuttavia la macchina si può ugualmente inclinare tramite un bullone sulla “testa” dell’incordatrice per raggiungere l’angolo che lo stringer preferisce. Chiaro che il sistema meccanico con regolazione a vite è meno comodo e meno immediato rispetto alla “classic”, ma a volte meno tecnologia, meno elettronica significano anche meno problemi.

Le pinze più leggere e veloci lavorano davvero bene “coccolando” la corda in fase di serraggio senza però presentare spiacevoli perdite di tensione. Ci piacciono molto e sono una novità assolutamente apprezzabile, di livello per niente inferiore a quelle della versione maggiore.

Il motore solido e preciso al primo o decimo telaio di fila lavora alla stessa maniera, ed in fondo c’era da aspettarselo visto l’affidabilità della sorella maggiore. La macchina inoltre presenta tutte le funzioni importanti per svolgere un lavoro da professionista, come: funzione nodo, prestretch, cambio velocità di tiraggio, calibrazione tramite il software della macchina…

L’ormai famoso sistema di bloccaggio delle basi “a manopola” diventa, con un minimo di esperienza e pratica, veloce e intuitivo e risulta facile capire quanto stringere e con che forza. Dopo un minimo rodaggio della macchina il sistema di bloccaggio a rotazione diventa semplice ed intuitivo, molto veloce da azionare e senza il bisogno di imprimere forza sulla rotella tanto da non fare rimpiangere in alcun modo, anche in modalità torneo, le più raffinate e sofisticate basi “gravity” (si deve sottolineare che un sistema simile è presente su di un mostro sacro delle macchine incordatrici ovvero sull’intramontabile Babolat star 5, strumento prediletto da alcuni fra gli incordatori più famosi a livello mondiale).

Da non sottovalutare il fatto che i comandi sono molto diretti, attivabili sul display con la semplice pressione “touch” di un tasto e che a differenza della versione maggiore non richiedono l’ingresso nel menù di settaggio, cosa apprezzabile in termini di velocità di azione e che possono addirittura diventare un pregio in certe situazioni.

Piccoli consigli per un prossimo sviluppo:

  • essendo la Lite una macchina che nasce, anche, per essere facilmente trasportabile rispetto alla classic, l’opzione di poterla usare senza piede (cosa al momento non possibile) con una funzione “da tavolo” avrebbe reso la piccola di casa Wilson davvero completa
  • il sistema a manopole per il bloccaggio della base delle pinze, avrebbe bisogno dell’aggiunta di un piccolo “clip” a conferma di corretto bloccaggio della base, in modo da rendere ancor più intuitivo il sistema
  • l’incremento/decremento della tensione di 0.5kg min può essere visto in maniera negativa e mettere in difficoltà con certi giocatori noti anche se è più che sufficiente per l’utilizzo “normale”
  • la funzione nodo dovrebbe arrivare fino al 20% (ora è al massimo al 10%). E’ vero che dopo aver cliccato sul tasto “funzione nodo” si può ancora aumentare la tensione tramite i tasti “+-kg”), però non è così immediato e veloce.

Concludendo, complimenti a Wilson, la macchina è davvero bella, rispettando l’estetica della sorella. Con un rapporto qualità-prezzo davvero unico, la L si attesta per essere un vero e proprio punto di riferimento nel mercato delle incordatrici.

Grazie a Federico Desi per il contributo nella recensione.