Wilson Clash

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Sul campo – I pro

Il primo aspetto che si nota sin dai primi colpi è la morbidezza e flessibilità del telaioche genera un impatto “pieno e pastoso” sulla palla. La Clash si conferma molto confortevole durante tutto lo scambio e, in combinazione ad incordature a basse tensioni (anche di corde toste come le Rpm Blast), non stanca ne “infastidisce” braccio ed articolazioni.

Il piatto, lo schema corde aperto ed il profilo della Clash agevolano la generazione di spin. Per intenderci, non è una spin machine stile Pure Aero, ma i colpi in top sono penetrantie si ottengono con molta facilità. Il back è molto buono e lo si gioca con naturalezza ed efficacia sia in situazioni offensive che difensive, per esempio nei recuperi.

Sia nei colpi arrotati che nei colpi piatti la Clash si comporta con naturalezza e consente al tennista che la impugna di variare senza fatica la dinamica dello scambio mantenendo il giusto controllo. Il piatto corde è generoso anche in termini di sweetspot. Questo si traduce in facilità di gioco e tolleranza anche nei colpi decentrati.

Nonostante il peso ridotto, a rete si presenta con carattere e con adeguata stabilità. Le volee si giocano con semplicità e giusta cattiveria. L’impatto è “pastoso” e ritorna al tennista una piacevole sensazione di controllo e sensibilità nel tocco. La buona maneggevolezza del telaio consente un gioco reattivo e vivace che facilita il presidio della rete e candida la Clash come ottima soluzione per i doppisti.

Al servizio mi è piaciuta più per la precisione che per la potenza. La prima piatta non è molto “pesante” ma la si gioca esattamente dove si vuole. La seconda, sia slice che kick, non è “estrema” ma consente di trovare facilmente linee ed angoli con abbastanza spin da allontanare la palla dal ricevitore e rendere il colpo insidioso.

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