Wilson Burn 100 v4

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La scheda tecnica

Come premesso la nuova Wilson Burn 100 ripropone i canoni della moderna “tweener” con un peso di 300g ed un piatto corde da 100″ sul quale trova posto uno schema a 16 montanti verticali e 19 orizzontali con la classica ed equilibrata spaziatura Wilson. Il sistema dei grommet non presenta particolarità o innovazioni ed è di tipo tradizionale con plastiche ben realizzate ma piuttosto standard, in puro stile Wilson.

La grafica proposta per questa versione 2021 ripropone il “family mood” delle ultime serie Blade ed Ultra ed alterna al classico nero dominante un grigio pastello che si contrappone alla vivacità dell’arancio scelto per il copri-testa e per il logo sullo “shaft”. La verniciatura appare piuttosto ben curata anche se semplice, solida , molto efficace dal punto di vista grafico con una sobrietà che è caratteristica sempre apprezzata del marchio statunitense.

Le forme sono quelle ben note della Burn delle passate edizioni e nella sostanza il telaio non appare modificato o integrato con elementi che ne modifichino l’assetto e lo spirito generale; sempre caratteristica la forma degli steli come pure l’attacco al manico che disegna una V equilibrata e tagliente che presuppone una ottima penetrazione nell’aria. Il manico è di forma classicamente Wilson come pure il tappo, di colore rosso, dotato di una trap-door ottagonale che consente l’ispezione del telaio ed allo stesso tempo un facile accesso all’hairpin per possibili operazioni di customizzazione.

Buona la qualità del grip utilizzato, classico Wilson di colore nero, liscio e piuttosto sottile che lascia ben sentire gli spigoli sottostanti e che conferisce ottima sensazione di presa sul molding in poliuretano sottostante.

L’esemplare arrivato in test possiede caratteristiche di peso e bilanciamento sostanzialmente in specifica con piccole discrepanze che si attestano entro i consueti limiti e tolleranze presenti sul mercato. I dati strumentali mettono in evidenza un telaio dal quale non ci si aspetta un comportamento estremo ma piuttosto versatile e da “media gamma” anche se spiccano alcuni dati che fanno aprire gli occhi, come quello relativo alla rigidezza statica e dinamica.

Il profilo del fusto è del tipo a “clessidra inversa” 23.5-25-23.5mm ed è, come precedentemente detto, rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla versione precedente e lascia presupporre buona rigidità della parte centrale, finalizzata ad accrescere la potenza e la risposta dinamica generale a scapito di una maggiore sensibilità al gioco di tocco.

Elemento interessante è che questo valore di rigidezza viene ottenuto senza l’utilizzo di sezioni scatolari a spigolo vivo o nervature e che dunque è imputabile alla natura ed alla qualità del carbonio utilizzato.

Come anticipato, la rigidezza del fusto è di notevole livello e la consistenza in termini di limitata flessibilità, avvertibile sin dai primi colpi. Questa caratteristica, pur non incidendo in maniera positiva sul feeling generale, contribuisce in modo favorevole ad incrementare il livello di spinta e la propulsività del telaio. La distribuzione delle flessioni mette in evidenza un livello di rigidezza molto elevato, quasi inconsueto, accoppiato ad una sostanziale assenza di punti di flessione capaci, quando presenti, di incrementare in modo apprezzabile la sensazione di contatto con la palla; qui spiegato il motivo della risposta fredda e talvolta “asettica” del fusto.

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