TenX Pro Excalibre

< Indietro
Avanti >

La scheda tecnica

Le TenX Pro Excalibre 303 e 315 si presentano del tutto simili ad un primo approccio.

Colore nero satinato per tutto il telaio con grafiche bianche molto sobrie ed eleganti contraddistinguono un telaio di spessore costante da 20mm ed un profilo boxed non estremamente accentuato negli spigoli che lascia presupporre notevole flessibilità e risposta progressiva della struttura.

Il cuore del telaio è di foggia classica, abbastanza aperto e moderno pur essendo nel solco delle racchette classiche; gli steli sottili si allargano a disegnare un cuore piuttosto aperto che garantisce a livello progettuale notevole stabilità torsionale rispetto a soluzioni più chiuse e compatte in stile “prestige” o “h19” per intenderci. 

Il ponte a 4 archetti è ampio e classico con svasature ad unghia ben raccordate ed armoniose. Buono ed equilibrato il disegno in rapporto con la parte superiore dell’ovale quanto con la parte inferiore degli steli. 

Molto classiche le plastiche, di colore nero, con fori piccoli e tondi che non si contraddistinguono per soluzioni innovative quanto per un approccio minimalista proprio delle racchette agonistiche di rango. In fase di incordatura è necessario avere qualche malizia per incordare il telaio al meglio evitando passaggi non propriamente corretti dal punto di vista “formale” e si consiglia, per gli esperti del settore il classico 4 nodi con verticali su verticali e orizzontali su orizzontali.

Bella la forma del manico piuttosto pieno e tondeggiante in stile Wilson con un tappo non invasivo nelle dimensioni e di foggia piacevole. Si sottolinea l’assenza della trap-door per eventuali operazioni di customizzazione “al volo”. Discreto il grip di colore nero che risulta di buon livello ma non di eccezionale qualità in termini assoluti in termini di comfort e livello generale, 

Le due racchette in test si presentano molto differenti fra loro anche se esteticamente pressoché identiche anche in termini di lunghezza, che in questa versione sono da 698mm pari a 27″ 1/2 ovvero di lunghezza maggiorata (+12mm), rispetto alla versione standard. 

In termini di flessibilità siamo in presenza del medesimo layering utilizzato per la costruzione dei due modelli. 

Le differenze sono assolutamente minime e non si avvertono sostanziali scostamenti in termini di risposta flessionale ad una analisi statica. Differente il discorso dal punto di vista dell’analisi dinamica che evidenzia una maggiore reattività e rigidezza per il telaio più pesante che vibra ad una frequenza di 158Hz contro i 148Hz del telaio dal peso minore. 

Buono, per un telaio di questo tipo lo sweetspot grazie ad una sapiente cura nella disposizione delle corde sul piatto. 

Lo schema vede una maglia progressiva che si allarga in basso ed in alto a non sacrificare la tolleranza d’impatto e facilitare la presa delle rotazioni. 

Non larghissima l’area utile di impatto trasversale che impone al giocatore la ricerca di impatti puliti e lineari piuttosto che quelli tipici dei grandi colpitori con prese estreme.

< Indietro
Avanti >