Donnay Allwood 102 Hexacore Unibody

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La scheda tecnica

Donnay Allwood 102″ è un telaio che potrebbe essere definito come “modern-classic” nel senso che integra le peculiarità di un telaio moderno in termini costruttivi, di materiali, pesi e forme con quelle che sono le caratteristiche dei telai del passato per quanto riguarda la flessibilità del fusto ed il feeling generale. 

Il profilo è da 22 millimetri costanti e le sezioni sono del tutto tradizionali con un boxed beam che si rifà alle racchette classiche del quale riprende anche un front-beam molto classico senza sezioni stondate o raccordi ad unghia nella zona del ponte. 

La racchetta si distingue per un peso standard di 300g accoppiato ad un bilanciamento di 320mm come da manuale. Il piatto corde è un armonioso 102″ (658 cmq) suddiviso da un pattern ben congeniato caratterizzato da maglie piuttosto ampie che lasciano presupporre buona spinta ed attitudine alla presa delle rotazioni.

Dati a racchetta nudaDati a racchetta pronto gara
Ovale102 sq. in.102 sq. in.
Schema corde16×1916×19
Profilo22 mm / 22 mm / 22 mm22 mm / 22 mm / 22 mm
Rigidezza dinamica118Hz – 52DRA118Hz – 52DRA
Peso300g325g
Bilanciamento320mm325mm
Swingweight296kgcmq325kgcmq
Spinweight310kgcmq344kgcmq
Twistweight14kgcmq19kgcmq
Recoilweight151kgcmq150kgcmq
Polar Index0.96 – 8.2/100.94 – 7.2/10
Rigidezza50RA48RA

Dai dati emergono valori di SwW Swingweight e di SpW Spinweight interessanti che connotano un telaio dalle buone attitudini alla spinta come evidenziato dallo swingweight SwW pari a 325 punti di inerzia ed uno spinweight SpW da 344kgcmq a racchetta incordata; valori medio elevati ma che non devono spaventare affatto dato che la racchetta si muove molto bene nell’aria senza mai evidenziare difficoltà di manovra o limiti nel movimento. 

La stabilità torsionale non è affatto male con un valore di 19kgcmq a riprova di un telaio stabile e solido agli impatti.

La lunghezza dell’esemplare in nostro possesso è di 690mm, lunghezza leggermente superiore allo standard che consente di donare quel briciolo in più di inerzia senza fare percepire i limiti di un telaio dalla lunghezza maggiorata, a nostro parere scelta azzeccatissima su questa tipologia di racchetta.

Il dato che veramente distingue questa Donnay Allwood 102″ da tutte le moderne racchette in carbonio è la marcatissima flessibilità generale del fusto che fa segnare un valore di 0.54kg/mm pari a 50 punti di rigidità RA che calano a 0.50kg/mm -> 48RA a racchetta incordata, un valore molto basso che avvicina il comportamento di questo fusto a quello dei telai in alluminio o meglio ancora a quelli in composite legno-carbonio. 

Come da nostra abitudine abbiamo indagato la distribuzione della flessibilità lungo lo sviluppo della racchetta per capirne il comportamento e la risposta ed anche in questo caso la nostra attesa non è stata delusa. 

La distribuzione delle rigidezze sul telaio consente di avere un fusto con un comportamento molto omogeneo che non concentra punti di marcata flessibilità a punti rigidi ma che al contrario punta sul comportamento globale dell’organismo strutturale. 

Il punto di maggiore flessibilità è collocato negli steli (pur non potendo parlare di flexpoint), mentre, come lecito attendersi, quello di minima rigidezza nella parte medio alta dell’ovale per il quale la definizione di “cucchiaio” potrebbe essere assolutamente indicata. 

La frequenza rilevata con il Chromatic String Tuner DGT è pari a 118Hz, il valore più basso mai registrato per un telaio in fibra carbonio che restituisce una rigidezza percepita pari a 52DRA, ovvero ad una rigidezza dinamica veramente minima che ci fa presumere un comportamento in campo veramente unico nel suo genere.

Per lo studio della rigidezza del piatto corde e la distribuzione delle rigidezze abbiamo preparato il telaio come da consuetudine ad una tensione di 22kg con pattern a 4 nodi. 

Come detto precedentemente, le corde presentano una spaziatura piuttosto larga che si apprezza anche in fase di incordatura e l’andamento delle rigidezze sul piatto distingue una parte alta più rigida, reattiva ed orientata al controllo da una bassa più morbida e tollerante. 

L’area utile di impatto (evidenziata dall’omogeneità di rigidezza) è piuttosto ampia e lascia intendere che il gioco di recupero, come pure gli impatti decentrati e di rimessa sono molto favoriti; buona la risposta in ogni parte dell’ovale che come logico attendersi concentra nella parte alta del perimetro l’area più incline alla presa di top-spin e votata al controllo.

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